La sera della prima
Titolo originale: Opening Night
Regia: John Cassavetes
Soggetto e Sceneggiatura: John Cassavetes
Fotografia: Alan Ruban
Montaggio: Tom Cornwell
Musiche: Bo Harwood
Scenografia: Bryan Ryman
Costumi: Alexandra Corwin-Hankin
Interpreti e personaggi: Gena Rowlands (Myrtle Gordon), John Cassavetes (Maurice Aarons), Ben Gazzara (Manny Victor), Joan Blondell (Sarah Goode), Paul Stewart (David Samuels), Zohra Lampert (Dorothy Victor), Laura Johnson (Nancy Stein), John Tuell (Gus Simmons), Ray Powers (Jimmy)
Produzione: USA, 1977
Durata: 144 min
L'attrice Myrtle Gordon (Gena Rowlands) è in grave crisi esistenziale: non riesce a immedesimarsi nel ruolo della protagonista della commedia che sta interpretando sulle scene e il suo rapporto con l'attore Maurice Aarons (John Cassavetes) sta attraversando un momento difficile, tra incomprensioni e incomunicabilità. In più, Myrtle rimane profondamente scossa dalla morte di una giovane ammiratrice investita da un'auto davanti ai suoi occhi dopo una rappresentazione. Il regista dello spettacolo, Manny Victor (Ben Gazzara) e la sua commediografa Sarah Goode (Joan Blondell) tentano invano di farla reagire, ma la donna sembra trovare sollievo solo nell'alcol. La crisi di Myrtle avrà però sviluppi inaspettati, spingendo l'attrice a reinventare il proprio personaggio sulla scena sera dopo sera, ritrovando così se stessa ...
Il cinema ha spesso indagato nel profondo il mondo del teatro, con esiti talora memorabili, come Eva contro Eva di John Mankiewicz. Con La sera della prima, John Cassavetes esplora vizi e virtù degli "animali da palcoscenico", riscrivendo il rapporto tra realtà e finzione secondo una prospettiva inedita e paradossale: la vita è teatro e il teatro si fa vita e se nei rapporti umani non facciamo che recitare (si veda la splendida scena della telefonata tra Ben Gazzara e Gena Rowlands), sul palcoscenico l'esperienza artistica diviene anche liberazione catartica dei sentimenti più profondi e incoffessabili. E così l'attrice in crisi di mezza età, che nella morte della giovane ammiratrice vede il simbolo della fine della propria stessa giovinezza, scopre la necessità di improvvisare sul palco, sera dopo sera, per scacciare i fantasmi della vecchiaia e del declino. Cassavetes sceglie di sviluppare la vicenda su tre piani paralleli: la realtà dietro le quinte, la commedia che la Rowlands interpreta in scena (dal significativo titolo The Second Woman) e le allucinazioni dell'attrice, che vede accanto a sé il fantasma della defunta, chiaro doppio di se stessa.
Negli ultimi mesi del 1974, Barbra Streisand, che era rimasta molto colpita da Una moglie, chiese a Cassavetes se fosse interessato a dirigerla nel remake di E' nata una stella. Dopo aver letto la sceneggiatura, il regista rifiutò (la sua presunta risposta - "E per quale motivo dovrei voler dirigere te?" - passò di bocca in bocca a tutte le feste dell'epoca), ma quella lettura lasciò il segno. Sia E' nata una stella (nella versione di Wellman del 1937) sia Eva contro Eva erano tra i suoi film preferiti, e già nel 1968 gli era venuta l'idea di scrivere un lavoro incentrato sulla messa in scena di una commedia e di intitolarlo La sera della prima. Cominciò a lavorare alacremente alla sua versione della storia subito dopo il fiasco dell'Assassinio di un allibratore cinese.
Il film di Cassavetes presenta alcune superficiali somiglianze con E' nata una stella, ma a un esame più approfondito si rivela una versione onirica di quelle che avrebbero potuto essere le vite del regista e di Gena Rowlands se non si fossero mai incontrati. All'inizio della carriera, la Rowlands (il cui nome di battesimo era Virginia, lo stesso del personaggio che Myrtle Gordon interpreta a sua volta nel lavoro teatrale di cui parla il film) aveva in effetti deciso di dedicare la propria vita al teatro e di non sposarsi. Allo stesso modo Cassavetes, se non l'avesse sposata, sarebbe forse diventato molto simile al Maurice che interpreta nel film: un uomo affascinante, un po' cinico, un tombeur de femmes che si fa strada con le sue sole forze - insomma non molto diverso da quello che era lui stesso prima di incontrare la Rowlands.
Già in precedenza il regista aveva affrontato il tema dell'invecchiamento femminile e della diminuzione del sex appeal con i personaggi di Florence e Maria in Volti, della Contessa in Mariti e di Florence in Minnie e Moskowitz. Si trattava di un tema che toccava personalmente la moglie-attrice, e di cui i due avevano discusso più volte nel corso degli anni. Al momento in cui cominciò a lavorare a La sera della prima, gli interrogativi sulla vecchiaia si erano fatti meno teorici: lui e la Rowlands si stavano avviando verso la cinquantina, un'epoca in cui gli attori, e non solo loro, sono costretti a prendere atto del fatto che non potranno diventare tutto ciò che hanno sognato durante la giovinezza. Nel corso della vita si compiono scelte che inevitabilmente limitano le successive possibilità; e anche il tempo fa le sue scelte.
Tratto da John Cassavetes - Un'autobiografia postuma di Ray Carney