Minnie e Moskowitz
Titolo originale: Minnie and Moskowitz
Regia: John Cassavetes
Soggetto e Sceneggiatura: John Cassavetes
Fotografia: Alric Edens, Michael D. Margulies e Arthur J. Ornitz
Montaggio: Frederic Knudtson
Musiche: Bo Harwood
Interpreti e personaggi: Gena Rowlands (Minnie Moore), Seymour Cassel (Seymour Moskowitz), Val Avery (Zelmo Swift), Timothy Carey (Morgan Morgan), Elsie Ames (Florence), Lady Rowlands (Georgia Moore), Katherine Cassavetes (Sheba Moskowitz), John Cassavetes (Jim)
Produzione: USA, 1971
Durata: 114 min
Seymour Moskowitz, baffoni e capelli lunghi, fa il guardamacchine in un parcheggio sotterraneo di New York. Passa il tempo libero andando al cinema (lo vediamo mentre assiste al film Il mistero del falco) e girando per locali. Una sera, in uno di questi, dove cerca di corteggiare una donna irlandese viene cacciato in malo modo e picchiato. Stufo della città, chiede alla madre di aiutarlo per poter ricominciare la vita a Los Angeles. Minnie Moore è una donna raffinata, con una bella casa, che lavora in un museo di Los Angeles ma non familiarizza granché con gli uomini. Con una collega più anziana di lei vanno a vedere Casablanca, è quasi un rito ricorrente. Queste due solitudini così diverse si incontrano e ...
E' il film più saltellante e strafottente di Cassavetes. La battaglia dei sessi la si gioca alla pari, fra due 'spostati' che non sanno di esserlo, e lo scoprono nel momento in cui - dopo essersi fortunosamente incontrati - capiscono che non possono non convivere. Due uguali, prima quasi nemici (lei snob e intellettuale, lui cafone alla maniera hippie). Il parallelo amore per il cinema e per Humphrey Bogart collega argutamente Cassavetes ai maestri della "screwball comedy" e a Howard Hawks in particolare, e lo mette in condizione di criticare la compostezza divistica della Hollywood che affidava le sue storie d'amore ai fantocci eleganti di Laureen Bacall e di Bogard.
"Ed è proprio anatomizzando e parodiando - commenta Raymond Carney - le vecchie forme dell'amore hollywoodiano che Cassavetes acquista l'autorità per proporre la possibilità di una alternativa a Bogart e Bacall. Solo attarverso una meticolosa dissezione, una sistematica derisione e un rifiuto netto di quel falso glamour, il nostro può crearsi uno spazio cinematografico per quel diversissimo glamour che nasce dalla delicata, instabile, fragile accoppiata Seymour-Minnie".
Minnie e Moskowitz è anche un velato autoritratto della relazione tumultuosa tra Cassavetes e Gena Rowlands, e di molti aspetti del rapporto del regista con la madre all'epoca in cui corteggiava la futura moglie. La sovrapposizone tra arte e vita è profondamente intessuta nel film (dove Minnie somiglia alla Rowlands, Seymour e Jim hanno tratti in comune con il regista e il rapporto tra Sheba Moskowitz e il figlio ha molti punti di contatto con quello tra Katherine e John Cassavetes prima che quest'ultimo riuscisse a sfondare come attore). Le differenze tra le personalità e i trascorsi di Minnie e Seymour rispecchiano quelle tra i caratteri di Cassavetes e della Rowlands e tra le rispettive situazioni all'epoca del loro incontro. La Rowlands era sensibile, signorile e tranquilla; Cassavetes era chiassoso, bizzarro e impulsivo fino all'eccesso. Lei proveniva effettivamente da una famiglia e da un'ambiente più "altolocati" rispetto a quelli di lui, e all'inizio aveva respinto le sue avances. Era anche lei molto legata alla madre. E, almeno in un primo tempo, anche nella realtà le due madri erano convinte che i figli non fossero fatti l'uno per l'altra. La gelosia irrazionale di Jim riecheggia quella di Cassavetes durante il corteggiamento. La madre del regista, quando il figlio era giovane, lo riteneva davvero una specie di "barbone", uno "senza ambizioni". Perfino dettagli in apparenza secondari sono in realtà autobiografici: il fatto che Seymour sia stonato è un richiamo ironico all'insicurezza di Cassavetes riguardo alle proprie doti canore; l'imbarazzo di Minnie di fronte ai vestiti di Seymour è ispirato a momenti simili tra la Rowlands e Cassavetes nei primi anni di matrimonio, quando lui era famoso per il suo aspetto trasandato; il fatto che Minnie porti sempre gli occhiali da sole riecheggia una passione della stessa Rowlands, che li indossava ovunque, anche di notte.
Invece di seguire le procedure standard, impersonali, professionali tipiche di uno studio, Cassavetes personalizzò ogni aspetto della creazione del film. Tanto per cominciare, il cast non fu composto da "professionisti" ma da familiari e amici. Cassavetes usò casa sua e quelle degli amici come set. La cucina di Jim è la cucina di casa del regista; la camera da letto di Minnie è quella della coppia; l'appartamento di Florence è quello di Seymour Cassel. La lavorazione del film non seguiva norme professionali, perché il cinema per Cassavetes non era una professione: lo scopo era essere a proprio agio e rilassati, circondati da amici, e per questo era meglio l'arte.
Ray Carney - John Cassavets Un'autobiografia postuma - Minimum Fax