Asfalto che scotta
Titolo originale: Classe tous risques
Regia: Claude Sautet
Soggetto: José Giovanni (romanzo)
Sceneggiatura: osé Giovanni, Claude Sautet e Pascal Jardin
Fotografia: Ghislain Cloquet
Montaggio: Albert Jurgenson
Musiche: Georges Delerue
Scenografia: Rino Mondellini
Interpreti e personaggi: Lino Ventura (Abel Davos), Jean-Paul Belmondo (Eric Stark), Sandra Milo (Liliane), Marcel Dalio (Arthur Gibelin), Jacques Dacqmine (il commissario Blot), Claude Cerval (Raoul Fargier), Bernard Dhéran (Blastone), Michel Ardan (Henri Vintran, detto Riton), Stan Krol (Raymond Naldi), Simone France (Therese Davos), René Génin (M. Chapuis), Jeanne Pérez (Jacqueline Chapuis), Charles Blavette (M. Bénazet)
Origine: Francia/Italia, 1960
Durata: 110'
Abel Davos (Lino ventura) è un malvivente francese condannato a morte in contumacia. La sua latitanza lo ha portato a Milano, da dove - insieme alla moglie Thérèse, i due figli piccoli e il complice Raymond Naldi (Stan Krol) - cerca di tornare in Francia. Abel si fa precedere da moglie e figli in treno e, spalleggiato da Naldi, scippa due portavalori nel centro di Milano per poi fuggire in macchina verso la frontiera (dove raggiungere moglie e figli). Impossessatisi con l'inganno di un motoscafo, i cinque fuggiaschi sbarcano nottetempo nei pressi di Nizza, ma vengono accolti dalla guardia costiera: nello scontro a fuoco Thérèse e Naldi soccombono, mentre Davos riesce ad abbattere l'ultima guardia rimasta in vita. Solo e braccato dalla polizia, Abel deve salvare la pelle e prendersi cura dei figlioletti: si rivolge telefonicamente a vecchi amici del milieu parigino che, rammolliti e impauriti, anziché precipitarsi in suo aiuto gli inviano un uomo fidato ma sostanzialmente sconosciuto, Eric Stark (Jean-Paul Belmondo). Il giovane Stark si mostra immediatamente leale e comprensivo, offrendo a Davos quell'amicizia che i vecchi compagni gli hanno vigliaccamente negato. Ma Abel non può nascondersi in eterno e, sistemati i figli presso un anziano tutore, si presenta dal ricettatore Gibelin (Marcel Dalio), rubandogli diversi milioni di franchi...
Polar di secca, incalzante bellezza, Asfalto che scotta è sostanzialmente il vero esordio di Claude Sautet (pare che il regista francese non tenesse in gran conto il precedente Bonjour sourire del 1955). Tratto dal romanzo omonimo di José Giovanni (pseudonimo di José Damiani, scrittore corso già autore dei magnifici "Le trou" e "Le deuxième souffle"), Asfalto che scotta declina il genere con sensibilità marcatamente melvilliana: asciuttezza fenomenologica nella messa in scena, caratterizzazione calibratissima delle psicologie e nessuna concessione al patetismo.